Una leggenda fiorentina racconta che Ser Filippo Bruneleschi , abbia sfamato e riscaldato con il peposo i suoi artigiani che lavoravano all " fabbrica " di Santa Maria del Fiore a Firenze .
I " fornacini " dele zone dell'Impruneta e di Greve in Chianti , addetti alla cottura dei mattoni , pare abbiano inventato questo piatto durante la preparazione del cotto .
Infatti usavano mettere della carne nell'imboccatura del forno in modo da cuocerla lentamete.
Il Peposo sfama e riscalda senz'altro anche oggi.
E' un piatto forte che sa' di fuoco e di teracotta.
E' un piatto che ha in se la storia e la cultura millenaria della Toscana.
Un piatto che evoca antiche e leggendarie tavolate di serate di veglia sull'aia , sotto i loggiati , in compagnia di un buon bicchiere di vino e tanti commensali.
La ricetta originaria parla solo di pepe che ai tempi , quando non esistevano ne ghiacciaie ne frigoriferi , era l'unico conservante per la carne , anche perche' , essendo cosi' forte nell'odore , toglieva e copriva altri odori ala carne non perfettamente conservata...
Per il resto della ricetta torna tutto.
Cottura lenta nel forno e tantissimo pepe ad accompagnarlo che incendia palati e gola dei neofiti.
Ma non vi preoccupate , la ricetta odierna e' molto addolcita!
Comunque sia il peposo e' un piatto leggendari da provare , insiema ad un buon vino corposo toscano , ovviamente!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento