Paesi che muoiono , necropoli Etrusche e cupole Rinascimentali.
Basta poco per trovarsi lontano dal traffico e dai rumori della citta' .
Un'ora di autostrada per dimenticare la frenesia quotidiana , abbandonarsi al silenzio e passeggiare in territori che sembrano disabitati ma che , in realta' , hanno conosciuto l'uomo nella notte dei tempi.
E' la Tuscia , terra degli Etruschi , dei Romani , dei Longobardi e della Chiesa .
Un territorio in cui lasciar scorrere i pensieri , mentre la campagna intorno si allarga e le colline basse si accavallano su altre colline .
Affascinante d'autunno e d'inverno per i suoi colori che variano dall 'ocra delle foglie secche al nero della terra fertile , imperdibile in primavera quando la natura si risveglia.
Arrivare a Civita contribuisce a creare quel senso di estraneazione che si percepisce in questo territorio.
Civita' e' la citta' che muore , la citta' che si sgretola lentamente e inesorabilmente a causa delle sue fondamenta tufacee sottoposte alla solecitazione dei ruscelli che scorrono a valle , dei venti e delle piogge.
Per raggiungerla si lascia la macchina all'inizio di un lungo ponte , sferzato dai venti che tormentano i fianchi del paese.
Difficile incontrare qualcune nel borgo arroccato su uno sperone di roccia a 443 mt di altezza sul livello del mare .
Gli abitanti sono solo 15 e per lo piu' anziani ,un bar , due negozi di prodotti locali nella via principale , due luoghi di ristoro e un bed & breakfast.
La scenografia sembra quella del far west , polverosa , decadente , precaria.
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