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sabato 3 aprile 2010

Il Palio di Siena

Il Palio non è una manifestazione organizzata a scopo turistico:
è la vita del popolo senese nel tempo e nei diversi suoi aspetti e sentimenti.
Esso ha origini remote con alcuni regolamenti ancor oggi validi dal 1644, anno in cui venne corso il primo palio con i cavalli, così come ancora avviene, in continuità mai interrotta.
Il territorio della Città è diviso in diciassette Contrade con dei confini stabiliti nel 1729 dal Bando di Violante di Baviera, Governatrice della Città.

Ogni Contrada è come un piccolo stato, retto da un Seggio con a capo il Priore e guidato nella "giostra" da un Capitano, coadiuvato da due o tre contradaioli detti "mangini".
Possiede, entro il suo territorio, una Chiesa con annessa la sede ove viene custodito tutto il suo patrimonio: cimeli, drappelloni delle vittorie, costumi della Comparsa - quelli in uso e molti di antica data - bandiere, archivio e tutto quanto altro concerne la vita della Contrada stessa.

Si giunge pertanto alla mattina del 29 giugno o quella del 13 di agosto, quando iniziano gli intensi quattro giorni di preparativi al Palio.



Il complesso meccanismo della festa raggiunge il suo compimento con lo uno scoppio di mortaretto che annuncia l'uscita dei cavalli dall'Entrone.
Ad ogni fantino viene consegnato un nerbo di bue con il quale potrà incitare il cavallo o ostacolare gli avversari durante la corsa.
Quindi si procede all'avvicinamento verso la "mossa", ossia il punto dove sono stati tesi due canapi tra i quali saranno chiamati ad allinearsi cavalli e fantini.
L'ordine di entrata è stabilito dalla sorte, infatti le Contrade vengono chiamate secondo l'ordine di estrazione. La decima e ultima, entrerà invece di "rincorsa" quando lo riterrà più opportuno, decidendo così il momento della partenza. Se la partenza non sarà valida, uno scoppio del mortaretto fermerà i cavalli. Quest'ultimi dovranno compiere tre giri di pista per circa 1000 metri e solo al primo arrivato sarà riservata la gloria della vittoria. Chi vince è comunque il cavallo, infatti può arrivare anche "scosso" ossia senza fantino.

I festeggiamenti iniziano subito: i contradaioli ricevono il Palio e con quello si recano in Provenzano (per il Palio di luglio) o al Duomo (ad agosto) per cantare il Te Deum di ringraziamento. Da questo momento in poi ogni occasione sarà buona per ricordare alla città la vittoria conquistata sul Campo, fino all'autunno, quando, tra il mese di settembre e i primi giorni di ottobre, nel rione vittorioso addobbato a festa, si svolgerà la "cena della vittoria" a cui parteciperanno migliaia di contradaioli e, al posto d'onore, il cavallo vittorioso, vero e proprio ammirato eroe.

Il Palio è una secolare celebrazione alla quale partecipa spontaneamente tutto il popolo senese senza pertanto che vi sia la necessità di una organizzazione ufficiale per il coordinamento dei vari servizi.
Per questo motivo anche la vendita dei posti nelle tribune, nei balconi ed alle finestre, è effettuata singolarmente dai rispettivi proprietari che spesso hanno i negozi che si affacciano nella Piazza del Campo o le abitazioni nelle vie adiacenti. L’accesso alle tribune è ammesso fintanto che i Vigili Urbani non hanno effettuato lo sgombero del pubblico dalla pista, dopodichè è eccezionalmente concesso dalle autorità di polizia, che svolgono il servizio di sicurezza, di far transitare attraverso appositi passaggi, particolarmente stretti, gli spettatori ritardatari in possesso di regolare biglietto di prenotazione.
E' tuttavia raccomandabile raggiungere la Piazza almeno mezz’ora prima del corteo storico.
All’interno della Piazza del Campo è data facoltà al pubblico di assistere al Palio gratuitamente.
E' forse la maniera più emozionante per vedere la corsa, mischiati insieme ai senesi.

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