Una delle sepolture faraoniche più maestose della Valle dei Re, ricostruita per l’occasione, racconta il fascino della vita oltre la morte al tempo degli Egizio
La ricostruzione parziale di una delle sepolture faraoniche più grandi della Valle dei Re e un centinaio di oggetti provenienti dalle maggiori collezioni egiziane d’Italia: chi non sa resistere al fascino dell’antico Egitto e della solennità dei rituali legati alla morte non potrà che restare incantato di fronte ai preziosi reperti al centro della mostra “Tutte le anime della mummia. La vita oltre la morte ai tempi di Sety I”, che si aprirà il prossimo 20 giugno al Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme.
Un’iniziativa che vuole illustrare il rituale funerario egiziano in età ramesside mettendo a confronto lo straordinario contesto sepolcrale del faraone Sety I (Nuovo Regno: XIX dinastia, 1290-1279 a.C.), dal quale provengono una quarantina di statuette e un rilievo riuniti per la prima volta a Chianciano, con un ideale corredo funerario di un privato della stessa epoca. Oltre al corpo e alla mummia, i raffinati oggetti esposti in mostra raccontano quali “elementi incorporei” costituiscono la persona, e cioè quante sono le “anime” di un egiziano, da proteggere con cura nella tomba perché il defunto abbia una vita eterna dopo la morte. In mostra, quindi, gli oggetti che accompagnano il defunto nell’aldilà, i testi funerari, tra cui spicca il Libro dei Morti, le cui formule magiche, dettate secondo gli Egiziani dal dio della scienza e della scrittura Thot, lo proteggono da ogni tipo di pericolo, e poi la ricostruzione parziale della maestosa tomba del faraone Sety I (King Valley 17), che prende forma a Chianciano Terme grazie ai disegni di Giovanni Battista Belzoni, che agli inizi dell’800 la scoprì.
Arricchisce l’esposizione un ciclo di conferenze divulgative con noti esperti di settore, che, a partire dal 4 luglio, approfondiranno aspetti della vita e della cultura egizia.
La mostra “Tutte le anime della mummia. La vita oltre la morte ai tempi di Sety I”, promossa da Museo Civico Archeologico di Chianciano e Museo Civico Archeologico di Bologna in collaborazione con il Museo Egizio di Firenze e i Musei Vaticani grazie al contributo di Fondazione Monte dei Paschi di Siena, resterà aperta fino al 6 gennaio 2010.
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