L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, sorge a 273 metri di altezza s.l.m., in località Chiusura, a pochi chilometri da Asciano, in provincia di Siena. Il complesso è immerso in un fitto bosco di piante secolari e domina il caratteristico paesaggio delle Crete Senesi.
L’Abbazia, venne fondata nel 1319 da tre nobili senesi Bernardo Giovanni Tolomei, Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini, che decisero di abbandonare lussi e ricchezze per ritirarsi in questo luogo solitario e vivere secondo la regola di San Benedetto.
La costruzione del monastero venne iniziata nel 1393 e terminata nel 1526, il complesso si caratterizza per una serie di edifici che subirono nel periodo rinascimentale e barocco diversi rimaneggiamenti. L’abbazia è preceduta da una imponente torre quadrangolare, parte di ciò che rimane dell’avamposto di difesa del monastero.
Dal cortile si percorre un ampio viale di cipressi, sulla cui sinistra si trova l’orto botanico dell’antica farmacia, mentre poco più avanti sempre sulla sinistra è posta una peschiera, realizzata nel 1553 da Pelori e utilizzata dai monaci per nutrirsi di pesce nei periodi in cui la “regola” vietava il consumo di carne.
Il viale conduce alla maestosa ed austera Chiesa abbaziale di età tardo-gotica, eretta tra il 1399-1417 dall’Abate Ippolito di Giacomo da Milano, l’interno è a pianta a croce latina ad un’unica navata, di particolare rilievo è il leggio ligneo di Raffaele da Brescia e il coro ligneo intarsiato, opera di Fra’ Giovanni da Verona. Dal transetto si accede alla Cappella del Sacramento, nel cui altare si trova un Crocifisso in legno, opera realizzata nella prima metà del Trecento. Nel 1772 la chiesa venne rivisitata secondo uno stile tardo-barocco da Giovanni Antinori.
Dei tre chiostri quattrocenteschi, di cui si compone l’intero complesso abbaziale, notevole è l’attenzione dei visitatori per il Chiostro Grande, a pianta rettangolare, costruito fra il 1426 e il 1443, si caratterizza di due loggiati, sovrapposti su colonne, conserva nel portico un ciclo di affreschi dedicati alla vita di San Benedetto, sono 36 grandi scene, realizzate a partire dal 1497 da Luca Signorelli e terminate nel 1508 dal Sodoma. Il Chiostro Centrale, si contraddistingue per un porticato che poggia su colonne poligonali, da qui si accede passando per un atrio al Refettorio, decorato con affreschi di Fra’ Paolo Novelli.
Il monastero, possiede anche una ricca Biblioteca, che comprende ben 40.000 volumi, opuscoli, pergamene, molto di questo materiale viene accuratamente restaurato dai monaci. Dalla Biblioteca si giunge alla Farmacia, che conserva un’importante raccolta di vasi del XVII secolo, che contenevano le erbe dalle quali ancora oggi si ricavano miele e liquori.
La definizione giusta dei monaci olivetani è Monaci Benedettini di Santa Maria di Monte Oliveto, tra le varie congregazioni dell’Ordine Benedettino, questa si distingue per la grande devozione alla Madonna, testimoniata per altro dall’abito bianco indossato dai monaci, simbolo di purezza.
Spesso molti visitatori sono incuriositi ed attratti dallo stile del canto gregoriano, di grande suggestione e spiritualità.
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